venerdì 1 ottobre 2010

non basta avere la frangetta, devi saperla portare

le cose vanno avanti, stranamente, vanno avanti.
non so, è strano, voglio dire, uno va dall'altre parte del mondo e qualcosa cambia dentro di lui, ma poi è costretto dalle vicissitudini, come un virus intestinale, a tornare, e tutto è rimasto uguale, se non è addirittura peggiorato.

non cambi nulla.

il mondo non viene toccato dal resto del mondo.

piccoli universi si ignorano esplodendo in solitaria.

scrivo di getto e penso di getto, senza un filo logico, giusto per sfogarmi, proprio perchè ne ho bisogno, altrimenti mi uscirebbe sotto forte che non mi piacerebbero.
idee stupende momentanee continuano a tenermi vivo, non avrei molto altro senso altrimenti.
c'è un senso?
secondo me sì. il senso è il non sense.
nel senso, uno nasce, cresce, impara, sbaglia, dimentica, soffre, ride, piange, sanguina, spreca tempo, parole, fiato e fatica.
e il mondo se ne frega.
cazzo deve fregargliene, non ha senso quell'essere minuscolo, nemmeno lo vede, nemmeno lo sente, che esista o meno non fa differenza, per il resto del tutto.
ma io sono importante per me, io sono la cosa più importante per me stesso.
se conoscessi uno come me, lo odierei.
ho un carattere del cazzo spesso.
non mi piace, vaffanculo mamma.
vedi, anche in questo, mi lamento di me stesso e subito dopo che faccio, do la colpa a qualcun altro per come sono.

bah.
comunque ho ricominciato una vita socialmente accettabile, pensando d'andare a vivere in mezzo ai monti allevando pecore da cashmere, assurdo che sia pelo in eccesso..
le pecori sono animali troppo stupidi.

ora invece esco.

non ho più sonno..

sarà che sono innamorato

Nolite dare sanctum canibus, neque mittatis margaritas vestras ante porcos, ne forte conculcent eas pedibus suis, et conversi dirumpant vos

Nessun commento:

Cerca nel blog

sponsor ufficiosi