venerdì 20 dicembre 2013

le donne hanno lammerda nel cervello

Lei lo sa. come lo sanno tutti gli altri, ma nessuno vuole ammetterlo. questo è l'inferno o almeno la cosa più simile a cui riesco a pensare. proprio perchè sembra un paradiso è invece l'unico vero inferno, senza fiamme, senza lava e senza satana, niente stronzate di questo tipo ma sei solo e senza scopo, per sempre. può sembrare un paradiso, se non fosse per i bambini, e c'è gente che la vive così e si mente ogni giorno, non so come facciano. se fosse un libro non avrebbe molto senso, dovrebbe avere un filo logico, un inizio e una fine, magari anche una storia e delle allegorie, ma non è la lettera scarlatta, è solo la mia cazzo di storia, o almeno una parte, quello che ricordo, se vi fidate di me. è la mia storia e quindi la racconto come pare a me. mi sono alzato un mese fa, più o meno, è difficile tenere il conto dei giorni senza sonno, fame, sete e gli altri bisogni fisiologici classici. prima cacavo ogni mattina, cascasse il mondo, cacavo più volte al giorno a volte, ora più nulla. non mangiando.. costa troppo e chi ce li ha i soldi? i soliti. loro vanno al ristorante addirittura, a volte si portano dietro pure i figli, come se fossero degli animali da compagnia, solo molto più pericolosi, non capisco come facciano ad andare avanti così, a volte qualche figlio scappa e sono casini seri, distrugge tutto ciò che riesce a distruggere, secondo me sono gelosi perchè non hanno l'anima e tentano di mangiarla da noi e spaccano tutto per la frustrazione di non poterne avere una. anche se a volte se la conquistano, qualcuno dei ricconi si è fatto il suo esercito d'immortali così, facendo figli e poi dandogli vivi da mangiare, si dice ce ne vogliano 17 interi per un'anima, un'anima comunque composta da quei 17 sfigati trasformati in bolo, un'anima non molto stabile ma sicuramente più ubbidiente, senza sono come degli zombi e più mangiano e più impazziscono. ma sto divagando. non caco più, non ho più nemmeno il piacere del brivido dopo la pipì. non ho fame, sete o sonno, non ho bisogni fisici, sono morto, siamo tutti morti e nessuno vuole ammetterlo. finora ho conosciuto persone che sono qui da più di me, alcuni da decenni, non invecchiano, non invecchia nessuno, ti alzi ad una certa età e quella rimane fino a quando non ti ammazza qualcuno o lo fai da te, poi chissà. sono curioso, non capisco cosa succede ma le cose sembrano andare normalmente, la maggior parte fa finta di essere ancora vivo e lavora, mangia, beve, esce con gli amici e caca pure, beati loro.. altri vivono ai margini come se non ci fosse un domani, ma la verità è che non c'è nemmeno un oggi. perchè siamo qui? dove siamo? non è la città dove sono nato e nessuna di quelle che ho visto. non è la mia lingua, non so perchè riesco a parlarla ma la parlano tutti, parlano tutti la stessa cazzo di lingua, tranne i ricchi. non mi ricordo il mio nome di prima, se c'è stato veramente un prima, ora mi chiamano l'idiota per le domande che faccio, non mi dispiace il mio nuovo nome. è come essersi svegliato da un sogno molto realistico, non ricordi bene tutto, molte cose non hanno senso se non nel sogno, ma le ricordi. così ricordo di essere italiano, non sono in molti, ricordo che avevo poco meno di trent'anni e che il mio lavoro non mi piaceva. alcuni si svegliano già vecchi o senza un arto, mi è andata bene, io sono solo un po' sovrappeso. peccato che lo sarò per sempre. quando mi sono alzato mi sono sentito come tutti all'inizio, spaesato, cos'è successo? dove sono? chi sono? perchè? ero solo in una fabbrica abbandonata, mi sono accorto subito che c'era qualcosa che non andava, mi sono sentito strano, o meglio non mi sono sentito affatto, nè stanco nè scombussolato nè assetato, ho girato la fabbrica e ho visto altre persone, barboni, non ho parlato con nessuno lì dentro ma dopo un po' ho sentito qualcuno gridare, una ragazza appena alzata e terrorizzata, l'avrei consolata volentieri ma non avevo nessuna delle risposte che le servivano, è scappata urlando, non credo sia sopravvissuta. fuori dalla fabbrica ho incontrato gli altri e ho subito iniziato a fare domande da idiota, le risposte sono arrivate, scortesi ma sono arrivate. il più "vecchio" è più giovane di me e gli manca l'ultima falange del medio sinistro, presa da un bambino, è qui da almeno 30 anni, dice. è americano, ma non si ricorda di dove, non ha mai visto friends e questo mi inquieta, forse dice la verità. ogni tanto mangia giusto per il gusto di ricordarsi come si fa, non fa molto altro, non c'è molto da fare a parte ripararsi dalla pioggia o dal freddo, non che dia fastidio, ma se ti va un piede in cancrena non lo recuperi e l'eternità da zoppo non è piacevole. nella città la gente vive come viveva prima, solo che nessuno muore, mai. a meno che non venga ucciso. e non sono pochi quelli che vengono ammazzati. l'unica cosa che da un po' di sollievo e che ancora funziona sono le droghe, tantissime droghe a prezzi bassissimi, birre pessime che ti stendono facilmente. molti passano la vita a drogarsi tutto ciò che guadagnano, sperando di non risvegliarsi. sono un po' perplesso, ci sarà pure qualcuno che sa qualcosa, anche se io non l'ho ancora trovato ci riuscirò e ballerò sulla sua tomba vestito da pagliaccio.

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