giovedì 18 marzo 2010

bè, non c'è molto da dire, ma lo dirò.

sono arrivato a Tokyo, i primi giorni a casa del mio amico, orrenda.

quand'ero a milano mi diceva di vivere con un barbone ma, dai, pensavo scherzasse!
invece no.

quello che viveva accanto a lui è veramente un barbone.
che per la maggior parte del tempo sta nel corridoio di casa a fumare solo un quarto di un sacco di sigarette, che poi posiziona ordinatamente in un enorme posacenere.. e la sera accende una radio, che lascia in stanza, ad un volume che si può definire solamente fastidioso, non troppo alto, ma non così basso da non rompere.. una merda.

la situazione della casa è complicata, si trova in una zona un po' del cazzo, è solo residenziale, il che è strano perchè solitamente almeno un ristorantino lo trovi sempre a tokyo, lì no, né ristoranti, né prestinai, né altro.
solo case su case.
l'edificio non era male, almeno il piano terra era un tipico appartamento tradizionale, con vetrata sul giardino della casa, che è una casa tradizionale divisa in varie stanzette, ma a differenza del posto dove stavamo 2 anni fa, ogni piano ha un'area comune separata, microscopica.
non so come abbia fatto a vivere lì per un anno e mezzo onestamente..

secondo Olly la Sakura, che è la compagnia che affitta la casa, non ha più intenzione di affittarla ad altri, infatti sul sito non è più tra le case disponibili, nonostante 2 stanze siano vuote.

comunque siamo andati un po' in giro, non molto in realtà, lui ha frequentato prinpalmente coreani in questo periodo e quindi conosce bene la corean town e il cibo coreano, che a me non piace molto, consiste in grigliare tutto sostanzialmente, e poi renderlo piccante.

sembra impossibile ma non ho ancora mangiato sushi..

comunque ora ci siamo spostati all'ostello della sakura che è in una bellissima zona di Tokyo, Asakusa.

domenica iniziamo il viaggio, con prima tappa ad hakone, poi si vedrà.
indicativamente verso sud sulla costa est. quando ci arriviamo, torniamo verso nord sulla costa ovest.
dopodiché si ridiscende per l'entroterra, da lì si va in corea con il traghetto, e se la si gira un po'.
poi ci dividiamo, lui torna in italia ed io vado ad Okinawa a cercare lavoro per la stagione estiva.

è tutto, nessuna strana avventura, a parte che nel volo d'andata avevo vicino una signora cinese che voleva insegnarmi la sua lingua a tutti i costi..

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